Cosa vedere a Trieste?

Piazza unità d’Italia

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È la piazza aperta sul mare più grande d’Europa. Nel corso della storia è stata il luogo di avvenimenti che hanno determinato i destini degli abitanti della città e dell’Italia intera. Solo per citarne due del secolo scorso:


In molti sono sbarcati in questa piazza, mercanti, marinari, letterati, turisti e teste coronate e non è un caso, infatti, che i triestini la chiamino il "salotto buono della città".

Molo Audace

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Può essere considerata come una passerella sul mare di oltre 200 metri. Il molo sorge tra il 1743 e il 1751 sul relitto del San Carlo una nave affondata in porto. Nel 1922 in onore del cacciatorpediniere Audace, la prima nave della Marina Militare Italiana arrivata a Trieste il 3 novembre 1918, il molo venne ribattezzato Molo Audace. Un tempo qui attraccavano navi di passeggeri e mercantili che arrivavano a Trieste da ogni parte del mondo. Oggi al Molo Audace le barche attraccano raramente ad eccezione del periodo della Barcolana, quando sono addirittura disposte in tripla fila.

Castello di Miramare

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Il Castello di Miramare è una delle prime attrazioni che si possono vedere arrivando a Trieste percorrendo la panoramica strada costiera. Esso è circondato da un rigoglioso e grandissimo parco e si trova sulla punta del promontorio di Grignano che abbraccia il golfo di Trieste. Il Castello risale alla metà dell'Ottocento ed è stato costruito per volontà dell'arciduca Massimiliano d'Asburgo, fratello dell’imperatore dell’impero austro-ungarico Francesco Giuseppe, per abitarvi con la moglie Carlotta del Belgio. Il nome deriva dallo spagnolo "mirar el mar", visto che l'arciduca, visitando il promontorio, fu ispirato dal ricordo dei castelli spagnoli presenti sulle coste dell'Oceano Atlantico. All'interno del castello, oggi museo, si possono ammirare le stanze di Massimiliano d'Asbugo e consorte, le camere per gli ospiti con gli arredi originali risalenti alla metà del XIX secolo e la sala del trono. Negli anni '30, il castello ospitò per circa 7 anni il Duca Amedeo D'Aosta, che fece modificare una parte dell'edificio con arredi dell'epoca e facendo sostituire le insegne imperiali con le croci sabaude. Il grande parco di circa 22 ettari è caratterizzato da una vasta varietà di piante scelte dallo stesso arciduca durante i suoi viaggi attorno al mondo compiuti come ammiraglio della marina militare austriaca. Nel parco si trova anche il castelletto, che fu residenza dei due sposi nel periodo della costruzione del castello.